Lavoro

Art.37 Jobs Act DL n.81 del 15 giugno 2015

Jobs Act DL n.81 del 15 giugno 2015

Art. 37

Norme previdenziali

1. Gli oneri contributivi, previdenziali, assicurativi ed assistenziali, previsti dalle vigenti disposizioni legislative, sono a carico del somministratore che, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 49 della legge 9 marzo 1989, n. 88, e’ inquadrato nel settore terziario. L’indennita’ di disponibilita’ e’ assoggettata a contribuzione previdenziale per il suo effettivo ammontare, in deroga alla normativa in materia di minimale contributivo.

2. Il somministratore non e’ tenuto al versamento della aliquota contributiva di cui all’articolo 25, comma 4, della legge 21 dicembre 1978, n. 845.

3. Gli obblighi dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, sono determinati in relazione al tipo e al rischio delle lavorazioni svolte. I premi e i contributi sono determinati in relazione al tasso medio o medio ponderato, stabilito per l’attivita’ svolta dall’impresa utilizzatrice, nella quale sono inquadrabili le lavorazioni svolte dai lavoratori somministrati, ovvero in base al tasso medio o medio ponderato della voce di tariffa corrispondente alla lavorazione effettivamente prestata dal lavoratore somministrato, ove presso l’impresa utilizzatrice la stessa non sia gia’ assicurata.

4. Nel settore agricolo e in caso di somministrazione di lavoratori domestici trovano applicazione i criteri di erogazione e gli oneri previdenziali e assistenziali previsti dai relativi settori.

Note all’art. 37:

– Si riporta il testo dell’articolo 49 della legge 9 marzo 1989, n. 88 (Ristrutturazione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro):

«Art. 49. (Classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali ed assistenziali).

– 1. La classificazione dei datori di lavoro disposta dall’Istituto ha effetto a tutti i fini previdenziali ed assistenziali ed e’ stabilita sulla base dei seguenti criteri:

a) settore industria, per le attivita’: manifatturiere, estrattive, impiantistiche; di produzione e distribuzione dell’energia, gas ed acqua; dell’edilizia; dei trasporti e comunicazioni; delle lavanderie industriali; della pesca; dello spettacolo; nonche’ per le relative attivita’ ausiliarie;

b) settore artigianato, per le attivita’ di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;

c) settore agricoltura, per le attivita’ di cui all’articolo 2135 del codice civile ed all’ articolo 1 della legge 20 novembre 1986, n. 778; d) settore terziario, per le attivita’: commerciali, ivi comprese quelle turistiche; di produzione, intermediazione e prestazione dei servizi anche finanziari; per le attivita’ professionali ed artistiche; nonche’ per le relative attivita’ ausiliarie;

e) credito, assicurazione e tributi, per le attivita’: bancarie e di credito; assicurative; esattoriale, relativamente ai servizi tributari appaltati.

2. I datori di lavoro che svolgono attivita’ non rientranti fra quelle di cui al comma 1 sono inquadrati nel settore «attivita’ varie»; qualora non abbiano finalita’ di lucro sono esonerati, a domanda, dalla contribuzione alla Cassa unica assegni familiari, a condizione che assicurino ai propri dipendenti trattamenti di famiglia non inferiori a quelli previsti dalla legge.

3. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale sara’ stabilito a quale dei settori indicati nel precedente comma si debbano aggregare, agli effetti previdenziali ed assistenziali, i datori di lavoro che svolgono attivita’ plurime rientranti in settori diversi. Restano comunque validi gli inquadramenti gia’ in atto nei settori dell’industria, del commercio e dell’agricoltura o derivanti da leggi speciali o conseguenti a decreti emanati ai sensi dell’articolo 34 del D.P.R. 30 maggio 1955, n. 797.». – Si riporta l’articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845 (Legge-quadro in materia di formazione professionale):

«Art. 25. (Istituzione di un Fondo di rotazione).

– Per favorire l’accesso al Fondo sociale europeo e al Fondo regionale europeo dei progetti realizzati dagli organismi di cui all’articolo precedente, e’ istituito, presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, con l’amministrazione autonoma e gestione fuori bilancio, ai sensi dell’ articolo 9 della legge 25 novembre 1971, n. 1041 , un Fondo di rotazione. Per la costituzione del Fondo di rotazione, la cui dotazione e’ fissata in lire 100 miliardi, si provvede a carico del bilancio dello Stato con l’istituzione di un apposito capitolo di spesa nello stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l’anno 1979. A decorrere dal periodo di paga in corso al 1° gennaio 1979, le aliquote contributive di cui ai numeri da 1) a 5) dell’ articolo 20 del decreto-legge 2 marzo 1974, n. 30 , convertito, con modificazioni, nella legge 16 aprile 1974, n. 114 , e modificato dall’ articolo 11 della legge 3 giugno 1975, n. 160 , sono ridotte:

1) dal 4,45 al 4,15 per cento;

2) dal 4,45 al 4,15 per cento;

3) dal 3,05 al 2,75 per cento;

4) dal 4,30 al 4 per cento;

5) dal 6,50 al 6,20 per cento.

Con la stessa decorrenza l’aliquota del contributo integrativo dovuto per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria ai sensi dell’ articolo 12 della legge 3 giugno 1975, n. 160 , e’ aumentata in misura pari allo 0,30 per cento delle retribuzioni soggette all’obbligo contributivo.

I due terzi delle maggiori entrate derivanti dall’aumento contribuitivo di cui al precedente comma affluiscono al Fondo di rotazione. Il versamento delle somme dovute al Fondo e’ effettuato dall’Istituto nazionale della previdenza sociale con periodicita’ trimestrale.

La parte di disponibilita’ del Fondo di rotazione non utilizzata al termine di ogni biennio, a partire da quello successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, rimane acquisita alla gestione per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria.

Alla copertura dell’onere di lire 100 miliardi, derivante dall’applicazione della presente legge nell’esercizio finanziario 1979, si fara’ fronte mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del capitolo 9001 dello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l’anno finanziario anzidetto.

Il Ministro del tesoro e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Le somme di cui ai commi precedenti affluiscono in apposito conto corrente infruttifero aperto presso la tesoreria centrale e denominato «Ministero del lavoro e della previdenza sociale – somme destinate a promuovere l’accesso al Fondo sociale europeo dei progetti realizzati dagli organismi di cui all’ articolo 8 della decisione del consiglio delle Comunita’ europee numero 71/66/CEE del 1° febbraio 1971, modificata dalla decisione n. 77/801/CEE del 20 dicembre 1977.».

– Il decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni (Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali), e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13 ottobre 1965, n. 257, S.O.


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